Renato Caruso: “Il connubio tra Galileo Galilei, suo padre e la trasformazione musicale dell’epoca”

Renato Caruso, maestro di chitarra classica, ha creato un affascinante connubio tra la musica e la scienza con il suo ultimo lavoro, “Thanks Galileo”. Questo album, composto da dieci tracce, è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, dove l’ascoltatore può sperimentare un nuovo modo di percepire la musica.

Caruso, oltre a essere un talentuoso chitarrista, è anche un esperto informatico musicale che ha studiato presso l’Università di Milano sotto la guida di Goffredo Haus. Questo background unico gli ha permesso di esplorare in modo approfondito il rapporto tra le note musicali e le leggi scientifiche.

Il titolo “Thanks Galileo” non è casuale. La famiglia Galilei, famosa per le sue rivoluzioni nella scienza, ha avuto un impatto significativo anche sulla musica. Vincenzo Galilei, padre di Galileo, fu un pioniere nell’evoluzione dell’Opera nel Cinquecento. Egli sostenne l’abbandono dell’arte del contrappunto introdotto dai fiamminghi, promuovendo l’idea che solo una voce dovesse prevalere per evitare la confusione.

Un’altra intuizione rivoluzionaria dei Galilei riguardava l’equalizzazione dei semitoni, un principio che divenne il riferimento fondamentale per la musica occidentale a partire dalla metà dell’Ottocento. Galileo, figlio di Vincenzo, fu un maestro del liuto e, come il padre, ebbe un impatto duraturo. Le sue teorie sulla relatività, successivamente sviluppate in dettaglio da Albert Einstein, ora ispirano le dieci tracce di “Thanks Galileo” e sono spiegate nel libro accompagnatorio “Tempo-Musica” dello stesso autore.

Questo album non è solo un insieme di note, ma è un’esperienza che varia con il tempo e lo stato d’animo dell’ascoltatore. Caruso afferma che l’attenzione si sposta su nuovi ambiti, creando una sorta di geometria spazio-temporale. Questa sperimentazione, registrata in diverse fasi della giornata, sfida l’ordine nella “confusione musicale” di oggi, dove i valori musicali rischiano di perdere la loro identità originale e il loro significato reale a causa di diverse tecnologie e interpretazioni.

Renato Caruso ci ricorda che l’arte della musica va oltre le note, le scale, il ritmo e l’armonia. È un mistero affascinante composto da molte altre componenti. In un mondo dove la scienza e la musica si intrecciano, “Thanks Galileo” ci invita a esplorare nuovi orizzonti e a riflettere sull’essenza stessa della musica, una forma d’arte che continua a sfidare la nostra comprensione, anche nei tempi moderni.