Aveva 93 anni, è stata la «madre» di una delle rivoluzioni più felici del Novecento: accorciando le sottane delle donne ne aumentò la libertà
Aveva 93 anni la stilista britannica Mary Quant. E se n’è andata con la stessa leggerezza con cui, grazie a un colpo di forbice alle gonne ingigantì a dismisura la libertà delle donne. Era nata l’11 febbraio del 1934, una vera rappresentante del segno dell’Acquario: intollerante ad ogni limite, fantasia allo stato purissimo, allergica alle tradizioni. «Provate a mettere in gabbia un acquario se ci riuscite – dichiarò in una delle sue leggendarie interviste – siamo aria, quella stessa aria che ho regalato alle gambe delle donne».
Non si è mai dispiaciuta troppo Mary Quant di essere conosciuta come la «mamma della minigonna», d’altronde neppure Einstein (fatte le debite proporzioni si dirà) si rattristava all’idea di essere lo scopritore della teoria della relatività. E la minigonna, provate a dimostrare il contrario, è l’unica rivoluzione novecentesca felice. Riducendo a pochi centimetri di stoffa le sottane Mary Quant ha potuto più di ogni manifesto femminista aumentando a dismisura il livello di autodeterminazione della cosiddetta «altra metà del cielo».
Il bello è che lei, Mary, non si è mai attribuita il primato dell’invenzione: «La minigonna non l’ho inventata io, ma la strada». Certo, non una strada qualunque, ma King’s Road, la via della moda per eccellenza, cuore pulsante della Swinging London, la città in cui stavano nascendo i Beatles e i Rolling Stones.